Venezia è una città di arte, amore e gondole. Conosciuta per la sua architettura storica e la rete di canali che l’attraversa, oggi intrattiene milioni di persone ogni anno. Ecco quindi cosa conviene visitare.
Il classico da non perdere
Fondata nel V secolo, Venezia è una città che sembra uscita da una fiaba. E seppure le sue strade strette non siano sempre il massimo durante l’alta stagione turistica, queste, assieme alle piazze e i ponti, raccontano di un passato di commerci e potere politico. Una delle destinazioni preferite dei turisti, ad esempio, era originariamente un orto. Stiamo parlando di Piazza San Marco
Oggi una meta da non perdere, questa piazza ha cominciato a svilupparsi solo con l’arrivo del corpo di San Marco. Fu edificata la Basilica, e il resto è storia.
Ma San Marco, assieme al Ponte di Rialto, è sempre consigliato a tutti. Ecco, quindi, due mete particolari che nessuno deve perdersi:
Il museo Guggenheim
Nonostante vanti il titolo di essere la più piccola collezione tra tutte quelle della mecenate, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, inaugurata nel 1980, è uno dei più importanti musei di arte moderna in Italia. Di certo, però, la posizione non è umile: si trova lungo il Canal Grande, nel Palazzo Venier dei Leoni. Qua Peggy Guggenheim visse fino alla sua morte nel 1979. Oggi vi si possono trovare alcuni dei pezzi più importanti della storia dell’arte contemporanea: Scatola in una Valigia, di Duchamp, e Materia di Boccioni, per esempio.
Duchamp e Boccioni non sono i soli grandi artisti del XX secolo esposti. La collezione vanta anche opere di Picasso, Pollock, Dalí e Kandinsky, coprendo movimenti artistici come il Surrealismo, il Cubismo e l’Espressionismo astratto. Il museo è una tappa fondamentale per chiunque voglia esplorare l’arte contemporanea a Venezia
Il Casinò di Venezia
Tutti gli artisti neoclassici passavano per Venezia durante il loro Grand Tour. Perché? Perché, tra Carnevale e Arte, era la città del divertimento. Testimonianza di questo passato sono le tante sculture, ma soprattutto il particolarissimo Casinò di Venezia.
Fondato nel 1638, è la casa da gioco più antica del mondo e inizialmente non era così raffinato.
Era più una soluzione a un problema: durante la Repubblica di Venezia, numerosi club di gioco d’azzardo illegali, riservati alla nobiltà, fiorirono nel quartiere di Rialto. Così il Maggior Consiglio decise di istituire il “Ridotto”, primo casinò pubblico legale dell’Occidente.
Aperto al pubblico, ma accessibile solo ai nobili per le alte poste e l’obbligo di indossare cappelli a tricorno e maschere, il Ridotto offriva giochi come il biribissi e la bassetta.
Oggi tricorni, carnevali e il Ridotto stesso sono una cosa del passato, visto che fu chiuso nel 1774. Il casinò moderno non è però meno interessante e ha addirittura due sedi: Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin Calergi. Entrambe le sedi valgono il viaggio.
Ca’ Vendramin Calergi: Il Casinò Storico
Il Casinò di Ca’ Vendramin Calergi si trova in un palazzo rinascimentale costruito nel XV secolo. Questo edificio ha una grande rilevanza storica, non solo per la sua architettura, ma anche perché qui visse e morì il compositore tedesco Richard Wagner. Oggi, il casinò occupa gran parte del palazzo, mentre una sezione è dedicata a un museo su Wagner.
Ca’ Noghera: Il Casinò Moderno
Di tutt’altro tipo è il Casinò di Ca’ Noghera, inaugurato nel 1999 e che è la versione fisica dei migliori casinò online in Italia. Questo è stato il primo casinò in stile americano aperto in Italia, e si distingue per il suo approccio moderno. Situato in prossimità dell’aeroporto, è facilmente raggiungibile da chi arriva a Venezia in aereo.
Un Unico Casinò Aperto alla Volta
Una particolarità della scena del gioco d’azzardo veneziana è che solo uno dei due casinò è aperto in un dato momento. Questo è legato alla gestione dell’afflusso turistico e alla sostenibilità delle strutture, che altrimenti potrebbero rischiare una sovrapposizione di pubblico. La rotazione tra i due casinò permette di mantenere un equilibrio tra offerta e domanda, oltre a garantire che ciascuna struttura venga utilizzata in maniera ottimale.